2023-07-30 Percorsi

Ognuno nel mondo ha uno scopo, un lavoro

È strano sia nato  per stare da solo 

Se cerchi tra i prati, tra strade, sul molo

Avrai anche tu il tuo ramo d’alloro

Perdersi è cosa che capita spesso

Seguendo le luci dei fuochi di paglia

Rinchiudersi soli specchiandosi un cesso

Sentendosi cosa che nessuno si piglia

Tempeste di sabbia, tifoni violenti

Rispecchiano appieno il buio del cuore

Adesso mi vedi, fratello mi senti?

Gli occhi d’intorno non senton dolore.

È questo il momento di stendere tutto

Di chiudere gli occhi inspirando la luce

Le membra in tensione riprendono pace

Espellere il buio sfociato in un rutto

Ed ecco il sorriso che smorfia le labbra,

Il caldo s’irradia partendo dal cuore

S’è persa ogni traccia di ciò ch’era lebbra

E tu finalmente ritorni il tuo fiore

Così tanti fiori nel campo, non vaso

Vorrei ritrovarli, petali al vento

Invece finiscon, riposo tra il raso

Travolti da effimero, vuoto tormento.

Si affibbian le colpe con facce da strazio

Gestendo le marce di pecore in coda

Sia prima attenzione, non dopo che roda

Quando lo chiedon, dona il tuo spazio.

Dopo i moti del sessantotto

D’ogni dovere s’è fatto un fagotto

Sudare è vergogna, bandiere al diritto

Senza coscienza d’aver e diritto.

Così son cresciuti i moderni “papini”

Nel mondo dei grandi, restati bambini

Dove la lotta con sacrificio

È videogioco, non dà beneficio

La scuola è un parcheggio, passaggio obbligato

Così ho più tempo, che li sia lasciato

Legali già pronti, se viene bocciato

Un’onta al mio onore, sarà vendicato

Così non s’insegna il sapersi rialzare

Ma solo a pretendere ciò che si vede

Si perde di vista il lottar se si crede

E qualche volta il lasciarsi spiazzare

Questa è la vita che porgo ai miei figli

Piegando la schiena pel loro futuro

La vita è anche sterco, non è solo gigli

A volte si picchia la faccia sul muro

Ora: Ci si trova troppo spesso ad osservare genitori impegnati a tutelare, oltre il limite del buon senso, i propri figli contro chiunque ponga degli ostacoli. Ogni intoppo non è spunto di confronto e crescita, i genitori tendono a prenderlo come affronto personale al loro “regno genitoriale” del tutto incuranti del bene dei propri figli, ai quali ogni tanto giova una bella musata contro un ostacolo sottovalutato. C’è da rifletterci.